il caso

"Decreto green pass? Era meglio l'obbligo vaccinale"

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Piemonte): "Il Governo avrebbe dovuto assumersi la responsabilità della salute dei cittadini non imponendo il Green Pass a tutti i lavoratori, ma attraverso l’obbligo vaccinale"

"Decreto green pass? Era meglio l'obbligo vaccinale"
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"Decreto green pass? Era meglio l'obbligo vaccinale"

 “Una cosa è chiara: va fatto tutto il possibile, affinché non si verifichi una quarta ondata della pandemia che potrebbe portare a nuovi stop della produzione e conseguente nuova cassa integrazione, ad una ulteriore riduzione dei consumi ed ad una gelata sul turismo. Sono fermamente convinto che il diritto alla salute deve accompagnarsi ad un dovere ed alla responsabilità individuale nella cura della propria salute”. Ad affermarlo è Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, commentando il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.

“Il Governo avrebbe dovuto, però, assumersi la responsabilità della salute dei cittadini non attraverso l’estensione dell’obbligo del Green Pass a tutti i lavoratori, ma attraverso l’obbligo vaccinale - prosegue Felici - Attendiamo, inoltre, un chiarimento da parte del Governo sulla portata finale del passaggio art. 3, perché a nostro avviso c’è poca chiarezza nell’interpretazione per le imprese con meno di 15 dipendenti”.

"Soluzione poco coraggiosa"

“Restiamo convinti - conclude Felici - dell'inevitabilità della scelta della vaccinazione,  come strumento per accelerare il percorso di uscita dalla crisi e per rilanciare l’economia. Di contro l’obbligatorietà del Green Pass, anche nelle aziende, ci pare una soluzione poco coraggiosa. Rimane ora fondamentale il compito delle parti sociali nell'accompagnare questa scelta con un aiuto alla comprensione e all'attuazione nei confronti delle aziende e dei lavoratori evitando, nel limite del possibile, di aumentare la spaccatura che sul tema si è prodotta nel Paese. In questo momento, però, l’accompagnamento di tutte le parti sociali a questo passaggio è fondamentale ed è un atto di responsabilità evitare azioni o toni divisivi”.

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