Sta meglio il bambino di 6 anni urtato da un'auto
Il piccolo era sfuggito all'attenzione del padre scendendo dalla macchina.

Sta meglio il bambino di 6 anni urtato da un'auto.
Tanta paura
Sta per fortuna bene anche se la paura iniziale è stata tanta, il bambino di sei anni che, sabato alle 17 in via Matteotti a Cossato, è stato urtato da un’auto dopo che aveva attraversato all’improvviso la strada. Si temeva che avesse picchiato con violenza la testa sull’asfalto, che potesse aver riportato un grave trauma cranico.
I soccorsi
L’ambulanza partita dalla vicina sede della Croce rossa, è arrivata in un batter d’ali e ha portato il piccolo in ospedale a Ponderano in “codice rosso” che, in gergo, significa massima gravità quantomeno per dinamica e per l’età del paziente che però, nonostante fosse molto spaventato per ciò che era successo, ha sin dall’inizio risposto molto bene agli stimoli. Sottoposto a tutti gli esami di rito in casi come questo, il bambino è stato alla fine dimesso con prognosi di pochi giorni per un dolore ad una gamba e alcuni graffi. Non sono state infatti riscontrate né lesioni alla testa e nemmeno fratture di alcun genere.
Sfuggito all'attenzione
La dinamica dell’incidente è stata subito vagliata dai Carabinieri del Nucleo radiomobile di Cossato con i quali hanno collaborato gli agenti della Polizia locale. L’investimento è avvenuto nei pressi dei giardini pubblici di via Matteotti. Il piccolo, molto vivace, è sceso dall’auto di famiglia dopo aver aperto uno degli sportelli dei sedili posteriori e si è diretto felice verso i giardini senza badare ai rimproveri del padre che gli ha subito urlato di fare attenzione e senza accorgersi dell’arrivo, proprio in quel momento, di una Mercedes classe A condotta da un giovane di 26 anni di Cossato che, per fortuna, stava procedendo a bassa velocità al punto che non si è reso necessario nemmeno inchiodare e che l’urto con il bambino non ha provocato nemmeno una piccola ammaccatura sulla carrozzeria. La paura è stata comunque tanta.
Oltre all’automobilista, il primo a soccorrere il piccolo è stato il padre, origini marocchine, che è apparso subito disperato. Per fortuna, dopo gli esami in ospedale, ha potuto riacquistare il sorriso.