Mottarone, la storia della Funivia: inaugurata nel 1970, nel 2014 lavori per 4 milioni di euro
La Funivia venne inaugurata ed entrò in servizio il 1° agosto 1970. L’impianto bifune venne suddiviso in due tronconi: da Stresa all’Alpino di 2.351 metri e dall’Alpino al Mottarone di 3.020 metri
Lunedì 13 maggio 1963, con il ritorno dal Mottarone della vettura n. 5 si concluse la storia della ferrovia a cremagliera Stresa-Mottarone.
A sostituirla prese il via un servizio di autobus della Società Autoservizi Nerini di Verbania Intra, che collegava Stresa al Mottarone due volte al giorno, passando da Armeno, in quanto unica strada transitabile da autobus, in attesa dell’attuazione della progettata funivia teatro ieri, domenica 23 maggio 2021, della tragedia che ha visto coinvolte 14 persone.
La nascita della funivia
Il piano di trasformazione della tramvia extra-urbana Stresa-Mottarone – già soppressa da oltre un anno – venne approvato con Decreto Ministeriale n. 2289 del 27 giugno 1964: la legge 2 agosto 1952 prevedeva infatti la trasformazione delle vecchie tramvie in autolinee o funivie.
Le opere murarie vennero eseguite dall’Impresa Poscio (nata nel 1902 a Villadossola), su progettazione dell’architetto Mario Cracchi di Baveno, la meccanica dalla società Piemonte Funivie di Torino (fondata nel 1955), le parti elettriche dalla Marelli (società fondata nel 1891 da Ercole Marelli) e le funi dalla tedesca W.D.I. (Westfälische Drahtindustrie GmbH di Hamm).
I lavori proseguirono per quasi tre anni, dal 1967 a poco prima dell’inaugurazione.
Con una portata di quaranta persone, la presenza di personale a bordo e un tempo di percorrenza di venti minuti, la nuova opera si segnalò subito per le innovazioni tecniche e la rapidità d’ascensione al Mottarone.
I problemi legati al territorio
Durante la progettazione si superarono anche innumerevoli problemi dovuti alle caratteristiche orografiche del tracciato ed alla necessità di ridurre al minimo l’impatto paesaggistico ed ambientale.
Infatti per la stazione di partenza venne prescelta la zona del “Lido” di Stresa, anche per evitare le onerose opere di protezione richieste per l’attraversamento aereo della sede ferroviaria sottostante; la linea del Sempione venne superata oltrepassando la galleria di Stresa.
Ulteriori problemi furono rappresentati dalle “servitù”, per ottenere il permesso di sorvolare con le funi i terreni privati. Significò rintracciare anche all’estero i proprietari di una miriade di “fazzoletti” di terra, scoprire eredi di vecchie famiglie locali e derimere controversie decennali.
Le prove tecniche iniziarono il 20 luglio 1970 e terminarono il 23 dello stesso mese. Il verbale di collaudo venne stilato e sottoscritto dal professor Greco del Ministero dei Trasporti, dall’ing. Giordano, per l’Ispettorato della Motorizzazione di Novara, dall’ing. Piero Scioli, in rappresentanza della Società Ferrovie del Mottarone e dal Sig. Mario Nerini, Amministratore della Società.
La Funivia venne inaugurata ed entrò in servizio il 1° agosto 1970. L’impianto bifune venne suddiviso in due tronconi: da Stresa all’Alpino di 2.351 metri e dall’Alpino al Mottarone di 3.020 metri, con una capacità di trasporto di 40 persone per cabina.
Il secondo tronco presenta una campata di due chilometri che, all’epoca della costruzione e ancora oggi, è considerata fra le più lunghe d’Europa, con un altezza di oltre 120 metri dal suolo.
I lavori di manutenzione
La Funivia del Mottarone era stata chiusa nel 2014 per garantirne una revisione generale ed era stata riaperta due anni dopo, il 13 agosto 2016. I lavori costarono più di 4 milioni di euro e furono finanziati dalla Regione Piemonte, dal Comune di Stresa, e dalla società di gestione.