Orari, distanze e retroattività: cosa prevede nuovo ddl giochi in Piemonte
Distanziometro di 400 metri in tutta la regione, limiti orari omogenei, eliminazione della retroattività della vecchia legge
Orari, distanze e retroattività: cosa prevede nuovo ddl Giochi in Piemonte.
Distanziometro di 400 metri in tutta la regione, limiti orari omogenei, eliminazione della retroattività della vecchia legge. È quanto prevede il disegno di legge sul gioco approvato alcuni giorni fa dalla Giunta Regionale del Piemonte, che passerà ora all’esame del Consiglio Regionale. Tra le novità introdotte dal Disegno di Legge, si legge nel documento visionato da Agipronews, si segnala «il distanziometro a 400 metri dai luoghi considerati sensibili (tra cui compro oro, bancomat, scuole, ospedali)» per slot e videolottery. Distanziometro che però «non trova applicazione nei casi in cui il rispetto delle distanze ivi previste venga meno per fatti sopravvenuti». Cioè nel caso in cui l’apertura di eventuali luoghi sensibili avvenga cronologicamente dopo quella dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco legale.
Fasce orarie
«Chi ha dismesso gli apparecchi in forza della legge 9/2016 può rivolgere istanza per reinstallarli senza che ciò venga considerata nuova apertura», si legge ancora. Pertanto «si elimina l’effetto di retroattività della vecchia legge». I titolari delle sale da gioco, delle sale scommesse e degli spazi per il gioco saranno tenuti, nell’arco dell’orario di apertura previsto, a rispettare le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco. Fasce orarie che, «a differenza del passato, saranno omogenee per tutto il territorio regionale, in modo da scongiurare il rischio del “pendolarismo del gioco”». Verranno inoltre stanziati 955mila euro annui per la lotta e il contrasto delle ludopatie. La Regione istituirà inoltre, presso l’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze patologiche (OED Piemonte), la Sezione tematica sul G.A.P., con funzione consultiva.
Investimento
«Con questo Disegno di Legge investiamo un milione di euro l’anno per combattere la ludopatia e contemporaneamente saniamo un problema che si era creato con la vecchia legge, cioè la retroattività di una norma che danneggiava gli operatori legali di un settore in cui lavorano migliaia di persone - afferma l’assessore regionale Fabrizio Ricca - Facciamo anche di più, però, perché per la prima volta verra reso omogeneo su tutto il territorio regionale l’orario di chiusura degli apparecchi, evitando il pericolo di “pendolarismo del gioco”, e si introduce l’obbligo di utilizzare la tessera sanitaria per utilizzare le slot, accertando quindi l’età reale degli utenti e combattendo il gioco minorile. Siamo ovviamente aperti al dialogo con tutte le forze politiche che vorranno discutere seriamente in merito a questo testo, per migliorarlo e renderlo il più utile possibile per i cittadini e i lavoratori».
La precisazione
La Regione ha fatto poi sapere che la possibilità di riposizionare apparecchi per il gioco legale per gli esercizi pubblici e commerciali che li avevano già collocati alla data del 19 maggio 2016 varrà esclusivamente per sale gioco e sale scommesse (cosi come indicato dall’articolo 18 del DDL che fa riferimento a “esercizi pubblici e commerciali di cui all’art.2 comma 1 lett. c) e d)”.
Sono quindi esclusi i bar. Per quanto riguarda le nuove aperture vale invece, per tutti, la regola del mantenimento di una distanza di 400 metri dai luoghi sensibili.
Polemiche
"Lo avevamo anticipato: la destra torna nuovamente all’assalto della legge regionale per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Questa volta lo fa con un disegno di legge della Giunta regionale", commenta il consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Rossi.
Al centro del nuovo testo la possibilità, per chi ha dismesso gli apparecchi come imposto dalle legge 9/2016, di rivolgere istanza per reinstallarli senza che ciò venga considerata nuova apertura. Fanno finta di non sapere che il problema è proprio l’eccesso di offerta degli ultimi decenni, a causa della quale è cresciuta la domanda ed è esplosa la patologia.
In poche parole si vorrebbero spostare le lancette dell’orologio indietro nel tempo così da far tornare le slot nei bar e nelle tabaccherie annullando di fatto i risultati ottenuti con la legge in vigore.
Non sono bastati i pareri dell’Ordine dei medici, di quello degli psicologi, degli assistenti sociali, delle associazioni antimafia, dei movimenti cattolici, delle fondazioni antiusura, e anche dei rappresentanti delle forze dell’ordine, che spiegano come la Legge 9/2016 sia un punto di equilibrio importante, che regola un settore cresciuto enormemente negli ultimi anni senza bloccarlo, mentre porta un beneficio enorme in termini di salute per i cittadini piemontesi.
La destra fa orecchio da mercante e procede a testa bassa infischiandosene della salute dei piemontesi e piegandosi, invece, ai desiderata dell’industria del gioco. Sia chiaro, non dei lavoratori che vengono, invece, strumentalizzati. Sarebbe bastato, infatti, votare la proposta di Forza Italia che prevedeva una deroga alle scadenze per le sale gioco, chiuse da mesi per la pandemia. Ma l’obiettivo vero è riportare le slot nei bar e nelle tabaccherie".