"Furbetti" del vaccino: i vertici Asl (indagati) chiedono di essere interrogati
Scrive l'avvocato Duso: "Confidiamo di chiarire sin da subito la nostra posizione".
"Furbetti" del vaccino: i vertici Asl (indagati) chiedono di essere interrogati.
Interrogateci!
Hanno chiesto di essere interrogati i vertici dell'Asl di Biella che nei giorni scorsi hanno ricevuto l'avviso di garanzia in quanto coinvolti nell'inchiesta sui "furbetti" del vaccino. Come ha sottolineato ieri in conferenza stampa il procuratore capo, Teresa Angela Camelio, che coordina l'inchiesta di respiro nazionale, l'ipotesi dei reato nei confronti dei tre rappresentanti dell'azienda sanitaria è di omissione d'atti d'ufficio nel senso sia di omesso controllo sia di omessa denuncia di chi avrebbe ottenuto il vaccino senza averne diritto. Gli indagati sono il commissario Diego Poggio, del direttore sanitario Francesco D'Aloia e di quello amministrativo Carla Becchi. Il difensore dei tre, avvocato Domenico Duso (nella foto), ha emesso in queste ore un comunicato stampa per ribadire la posizione dei suoi assistiti e la strategia difensiva, votata evidentemente alla totale trasparenza.
La lettera
"I vertici Asl BI - scrive l'avvocato Duso - avuto notizia della pendenza di un procedimento penale a loro carico, hanno presentato richiesta di essere interrogati, confidando di poter chiarire sin da subito la loro posizione. La scelta di chiedere di essere interrogati in questo momento è forse discutibile sul piano tecnico difensivo, poiché l’informazione di garanzia riporta unicamente gli articoli di legge che si assumono violati senza l’indicazione della condotta contestata. Né si conoscono gli atti del fascicolo del Pubblico ministero, poiché siamo nella fase delle indagini preliminari. Nondimeno hanno ritenuto doveroso sul piano etico in quanto funzionari pubblici, oltre che per quanto previsto nell’Atto Aziendale, in tema di etica e trasparenza, presentarsi immediatamente avanti all’Autorità giudiziaria".
Quanti sono gli indagati
Al momento - stando sempre a quanto ha comunicato ieri il Procuratore, gli indagati in questa inchiesta condotta dai Carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria guidati dal luogotenente Gullo - gli indagati sono 23. Le indagini non sono però ancora concluse e non è quindi escluso che nei prossimi giorni il numero degli avvisi di garanzia possa lievitare.
(Nella foto un momento della conferenza stampa di ieri a Palazzo di giustizia)