Industria biellese: un primo trimestre all’insegna dell’incertezza

Industria biellese: un primo trimestre all’insegna dell’incertezza
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Incertezza: questo il sostantivo che meglio riassume il mood degli imprenditori biellesi per i primi tre mesi del 2017. «Anche per questo primo trimestre dell’anno - ammette il vicepresidente Uib, Emanuele Scribanti -, si conferma un quadro di incertezza». E le rilevazioni dell’Ufficio Studi Uib parlano chiaro, pur mostrando  segnali di miglioramento. Nel primo trimestre 2017, le previsioni degli industriali sono caute sia sull’occupazione (il saldo ottimisti-pessimisti si attesta all’1,8% rispetto alle previsioni per il trimestre precedente, 2,5%) sia sulla produzione (saldo di -0,9% rispetto al precedente 1,7%). Migliorano decisamente le previsioni circa gli ordini esteri, dove il saldo fra ottimisti e pessimisti passa al +6,8% rispetto al -0,9% del quarto trimestre 2016. Un balzo positivo che fa il paio con quello realizzato dal saldo ottimisti-pessimisti  sugli ordini totali che sale all’8,8%, rispetto al -6,7% del trimestre precedente. Ritardi nei pagamenti sono segnalati ancora dal 19,6% delle imprese manifatturiere e dal 29,4% di quelle di servizi, a livelli comunque inferiori alle medie regionali. «A fronte di ordini in aumento, si registrano livelli di produzione ancora in calo, mentre, sul fronte occupazionale, la cassa integrazione guadagni risulta ancora in crescita - commenta Emanuele Scribanti -. Questo vuol dire che il loro incremento non è bastato a far ripartire la produzione. Anche la redditività ha un po’ deluso le aspettative: ci si attendeva una situazione di maggior solidità. Invece, la percentuale degli intervistati che la vede in diminuzione, il 14%, è superiore a chi la prevede in aumento, il 9,6%. Una nota positiva arriva dalle filature, anche se non è escluso che l’aumento previsto possa essere “drogato”: alcuni clienti potrebbero infatti anticipare o aver anticipato gli ordini per paura di incappare in un prossimo rialzo delle materie prime. Gli incassi, per quanto riguarda il nostro distretto, registrano infine una situazione migliore rispetto al Piemonte. Il Biellese, dunque, continua ad attrarre, ma il mercato a valle non è ancora ripartito».

Giovanni Orso 

Incertezza: questo il sostantivo che meglio riassume il mood degli imprenditori biellesi per i primi tre mesi del 2017. «Anche per questo primo trimestre dell’anno - ammette il vicepresidente Uib, Emanuele Scribanti -, si conferma un quadro di incertezza». E le rilevazioni dell’Ufficio Studi Uib parlano chiaro, pur mostrando  segnali di miglioramento. Nel primo trimestre 2017, le previsioni degli industriali sono caute sia sull’occupazione (il saldo ottimisti-pessimisti si attesta all’1,8% rispetto alle previsioni per il trimestre precedente, 2,5%) sia sulla produzione (saldo di -0,9% rispetto al precedente 1,7%). Migliorano decisamente le previsioni circa gli ordini esteri, dove il saldo fra ottimisti e pessimisti passa al +6,8% rispetto al -0,9% del quarto trimestre 2016. Un balzo positivo che fa il paio con quello realizzato dal saldo ottimisti-pessimisti  sugli ordini totali che sale all’8,8%, rispetto al -6,7% del trimestre precedente. Ritardi nei pagamenti sono segnalati ancora dal 19,6% delle imprese manifatturiere e dal 29,4% di quelle di servizi, a livelli comunque inferiori alle medie regionali. «A fronte di ordini in aumento, si registrano livelli di produzione ancora in calo, mentre, sul fronte occupazionale, la cassa integrazione guadagni risulta ancora in crescita - commenta Emanuele Scribanti -. Questo vuol dire che il loro incremento non è bastato a far ripartire la produzione. Anche la redditività ha un po’ deluso le aspettative: ci si attendeva una situazione di maggior solidità. Invece, la percentuale degli intervistati che la vede in diminuzione, il 14%, è superiore a chi la prevede in aumento, il 9,6%. Una nota positiva arriva dalle filature, anche se non è escluso che l’aumento previsto possa essere “drogato”: alcuni clienti potrebbero infatti anticipare o aver anticipato gli ordini per paura di incappare in un prossimo rialzo delle materie prime. Gli incassi, per quanto riguarda il nostro distretto, registrano infine una situazione migliore rispetto al Piemonte. Il Biellese, dunque, continua ad attrarre, ma il mercato a valle non è ancora ripartito».

Giovanni Orso 

 

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