Insultava e picchiava la mamma, assolto
A detta di quanto emerso nel corso del processo non sapeva ciò che stava facendo.
Insultava e picchiava la mamma, assolto. A detta di quanto emerso nel corso del processo non sapeva ciò che stava facendo.
Insultava e picchiava la mamma
Era accusato d’averne fatte passare di tutti i colori alla madre settantenne invalida al centro per cento. D’averla insultato. E in alcuni casi picchiata dopo averla accusata senza motivo d’aver avvelenato il cibo della cena. Solo che - a detta di quanto emerso nel corso del processo - non sapeva ciò che stava facendo.
L'accusa
Accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, il figlio, Rossano S., 48 anni, di Biella, è stato sottoposto a una visita specialistica effettuata dal consulente nominato dal giudice che ha stabilito che l’imputato non era in grado di intendere e volere al momento dei fatti. Lo stesso perito ha inoltre disposto che l’imputato non sia più pericoloso socialmente. Alla fine il giudice delle indagini preliminari, Arianna Pisano, ha disposto per l’imputato il non doversi procedere in quanto non punibile per difetto di imputabilità. La richiesta era stata formulata dallo spesso Pubblico ministero a cui il difensore, Tiziana Benedetto, si è ovviamente associata.
I pugni
Eppure i fatti contestati all’imputato erano parecchio pesanti e si sarebbero svolti nei primi quattro mesi dell’anno scorso quanto la donna sarebbe stata sottoposta a «penose condizioni di vita». In almeno due occasioni, il 6 gennaio e il 27 aprile dell’anno scorso, l’imputato - secondo il capo d’accusa - avrebbe provocato alla mamma - con pugni in testa, al costato e alle braccia, delle lesioni che erano poi state giudicate guaribili dai medici del Pronto soccorso, in dieci e quindici giorni.