Il Piemonte va verso la zona arancione “rinforzata”
E’ questa l’ipotesi che starebbe più prendendo piede in queste ultime ore.
Il Piemonte va verso la zona arancione “rinforzata”. E’ questa l’ipotesi che starebbe più prendendo piede in queste ultime ore.
Zona arancione “rinforzata”
Quello che preoccupa maggiormente è l’aumento dei dati relativi ai contagi. Nella giornata di domani, venerdì 5 marzo, come ogni fine settimana, dovrebbero essere resi noti, da parte della Regione, i dati ufficiali relativi alla situazione in Piemonte, in base a quanto indicato dal Report del Ministero della Salute.
In pratica, se verrà confermata la zona arancione “rinforzata”, rimarranno in vigore tutte le regole della zona arancione ma con provvedimenti ancora più restrittivi per i territorio che presentano i valori relativi all’incidenza dwi contagi, più problematici.
Stanno a quanto emerge, dunque, il Piemonte non avrebbe ancora numeri da “zona rossa”, ma in questo momento particolare, soprattutto per il rischio rappresentato dalle varianti, maggiori restrizioni, laddove necessario, sono certamente importanti per prevenire ulteriori problematiche.
La variante inglese
Lo stesso Governatore piemontese Alberto Cirio, nella serata di ieri, mercoledì 3 marzo, annunciando la Didattica a distanza, da lunedì 8 marzo, per gli studenti della seconda e terza media e delle superiori, si è soffermato in maniera particolare sulla pericolosità della variante inglese:
“Il tema della variante inglese, presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi e che ha una elevatissima velocità di diffusione e colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione. Per questa ragione è necessario intervenire in modo rapido. Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia dagli 0 ai 6 anni, per gli studenti disabili e i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie e lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus baby sitter”.
La situazione
Per il momento in Piemonte colorato di arancione conta comunque 22 zona rosse. Oltre a Re e ad altri Comuni della Val Vigezzo, dalla serata di ieri, mercoledì 3 marzo, sono in vigore misure più restrittive anche in altri 14 centri. Si tratta di 12 Comuni della Valle Po, in provincia di Cuneo (Barge, Bagnolo Piemonte, Crissolo, Envie, Paesana, Gambasca, Revello, Martiniana Po, Oncino, Ostana, Rifreddo, Sanfront) e 2 Comuni in provincia di Torino (Bricherasio e Scalenghe).
Si tratta dei Comuni “collegati” al focolaio di Cavour, già in zona rossa da sabato scorso.
In questi Comuni è sospesa l’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado ed è disposta la dad per gli studenti che vivono nell’area, ma frequentano le lezioni in altri Comuni non inseriti in zona rossa.