SPORT ACQUATICI

Diving o snorkeling, quante scoperte si possono fare nelle nostre acque

Immergersi nella bellezza unica dei nostri fondali marini

Diving o snorkeling, quante scoperte si possono fare nelle nostre acque
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Tra gli sport acquatici di maggior fascino ci sono certamente l’immersione subacquea, o diving, e lo snorkeling, molto praticati d’estate. Immergersi nelle acque dei nostri fantastici mari e osservare i fondali permette di scoprire una natura unica e segni di storia straordinari, tra pesci dalle forme particolari e antichi relitti.
Facciamo un veloce giro della Penisola, partendo da ovest.
Sono sei le aree marine tutelate in Liguria: Portofino, Cinque Terre, Isola Gallinara, Bergeggi, Capo Mortola e Porto Venere. Gli amanti delle immersioni hanno l’imbarazzo della scelta per vivere esperienze uniche: relitti romani, grotte suggestive, fondali popolati da gorgonie, coralli rossi e neri, spugne e secolari praterie sottomarine di Posidonia. Il simbolo della Liguria diving resta il Cristo degli Abissi, la statua immersa davanti a San Fruttuoso di Camogli, la mecca dei subacquei.
Pure Argentario e Arcipelago toscano sono riconosciuti come veri e propri “paradisi” per l’escursionismo subacqueo, grazie a un affascinante patrimonio naturalistico.
Nelle isole laziali di Ponza e Ventotene alcune delle attività più praticate sono lo snorkeling e le immersioni subacquee con macchine fotografiche pronte a immortalare le meraviglie dei fondali ancora incontaminati e ricchi di flora e fauna dai colori sgargianti.
In Calabria ci si può immergere per ammirare i fondali di Palmi, tra i più belli e ricchi del Mediterraneo, quelli sabbiosi e rocciosi degli scogli di Isca oasi Blu nell’alto tirreno cosentino, quelli di Caminia e Soverato nella costa ionica, le trasparenti secche e le grotte misteriose della costa degli Dei.
Anche la costa jonica della Basilicata fino allo stretto permette immersioni di grande fascino, per scoprire i relitti di cui è costellata.

In Puglia certamente non si possono dimenticare le Isole Tremiti: San Domino, San Nicola e, completamente disabitate, Capraia, lo scoglio del Cretaccio e la piccolissima Pianosa. Sull’isola di Capraia, a Punta Secca e Cala dei Turchi, sarà incredibile nuotare tra polpi e margherite di mare.
Anche la Riviera romagnola offre interessanti possibilità di immersione: un esempio è l’esperienza magica che si può vivere nella zona di tutela biologica sviluppatasi attorno al relitto Paguro, una piattaforma affondata nel 1965 nelle acque al largo di Lido Adriano a causa di un incidente: qui, alla profondità di 25 metri, i sub si troveranno a tu per tu con un reef artificiale unico, abitato da marmore, gronghi, occhiate e corvine.
Le tegnùe dell’alto Adriatico in Veneto sono fondali rocciosi noti ai pescatori di Caorle, Treporti, Malamocco e Chioggia: molti sono i centri di immersione e le guide subacquee locali per scoprire questo affascinante mondo sommerso. Tappa irrinunciabile è il sito di Cavallino-Treporti, dove, a cinque miglia dalla costa e a 18 metri di profondità, è stata immersa una statua in marmo della Madonna.
Tursub è un progetto che promuove l’ambiente marino al fine di scoprire il mondo sommerso del Friuli Venezia Giulia tra i fondali della costa di Grado, l’Isola del Sole: sono diversi i siti di immersione che offrono interessanti itinerari, tra i resti romani e i quelli della Prima Guerra Mondiale.
Finiamo con le isole.
In Sicilia si possono ammirare il bianco nelle cave di pomice di Lipari, le infinite sfumature di blu cobalto a San Vito Lo Capo, i colori scuri nell’isola di Pantelleria e una fauna ricchissima con paesaggi sottomarini sempre diversi, plasmati dai movimenti geologici e dalla lava dei vulcani. Uno dei fondali più suggestivi lo troviamo a Ustica, prima riserva marina italiana.
Tutta la Sardegna offre numerosi spunti imperdibili. Sui fondali di Teulada, una delle località preferite dagli appassionati del diving per la profondità dei suoi faraglioni, ecco vari resti di navi romane. A occidente, attorno all’isola di Mal di Ventre, mare spesso proibitivo, si scoprirà un infinito mondo sommerso di relitti. Mentre a oriente nel golfo di Orosei tra colonie di cernie, ricciole, barracuda e coralli, si trovano i resti di tanti tragici eventi procurati dalla furia del mare.

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