Istigazione al suicidio?

Prima di Ahmed, un altro adolescente era stato trovato annegato nello stesso punto del fiume pochi mesi prima

Due tragedie avvenute a Padova con la medesima dinamica e con inquietanti messaggi d'addio lasciati ad amici prima di sparire definitivamente.

Prima di Ahmed, un altro adolescente era stato trovato annegato nello stesso punto del fiume pochi mesi prima
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Due vite, giovanissime, spezzate nel medesimo modo. Ahmed Joudier, 15 anni, è stato trovato senza vita martedì 26 aprile 2022 nelle acque del fiume Brenta, in provincia di Padova. Il ragazzo, prima del ritrovamento del cadavere, era scomparso senza lasciare alcuna sua traccia se non alcuni inquietanti messaggi all'ex fidanzata su cui le forze dell'Ordine tenteranno di fare chiarezza:

"Tornerò morto, o mi faranno molto male".

La tragica vicenda di Ahmed ha fatto tornare con la memoria al caso di Henry Amadosun, 18enne padovano, morto gettandosi nel Brenta nel settembre 2021, lasciando un solo messaggio agli amici prima di sparire:

"Non me ne vogliate, non so se ci rivedremo ancora, vi voglio bene per sempre".

L'identica dinamica del decesso dei due giovanissimi ha messo in allerta gli inquirenti: che ci sia un possibile collegamento tra la morte di Ahmed e quella di Henry?

Il 15enne Ahmed morto gettandosi nel Brenta

Una vicenda che ha addolorato non solo l'intera comunità di Mortise, ma anche tutta la provincia di Padova. Come raccontato da Prima Padova, Ahmed Joudier, 15enne di origini marocchine, è stato trovato senza vita martedì 26 aprile 2022 nel fiume Brenta. Il giovane si è tolto la vita gettandosi da un ponte tra Torre e Cadoneghe.

Ahmed era scomparso da casa dalla serata di giovedì 21 aprile 2022. A lanciare l'allarme erano stati i suoi familiari che dai giorni successivi avevano tappezzato la cittadina di Mortise con volantini sulla sua scomparsa, chiedendo aiuto ai Carabinieri. Il ragazzo viveva nel paesino padovano con la madre e la sorella. Quella sera aveva detto loro di uscire in bicicletta per andare ad incontrarsi con amici, ma, da quel momento, aveva fatto perdere completamente le sue tracce.

Le ricerche di Ahmed, dopo che il suo cellulare è stato trovato sulla passerella pedonale che attraversa il Brenta, si sono focalizzate nello scandagliare le acque del fiume. Proprio lì è avvenuto il rinvenimento del suo cadavere.

L'ipotesi dell'istigazione al suicidio

Tra i tanti punti da chiarire di una vicenda ancora per molti versi oscura, c'è l'ora della morte del giovane e l'eventuale presenza - già però esclusa da una prima ricognizione - di segni di violenza sul corpo. Probabile che, per ulteriore scrupolo, verrà eseguito anche un esame tossicologico.

Il 15enne Ahmed Joudier

Intanto la famiglia del 15enne, nato a Padova ma di origini marocchine, non si dà pace. In particolare la madre e la sorella del ragazzo avanzano il sospetto che, tra i suoi amici, qualcuno possa conoscere la verità sul tragico gesto compiuto da Ahmed. Il giovane, riferisce distrutta mamma Latefa Benijane, non aveva mai avuto problemi con la legge, né questioni di droga in sospeso. Insomma, un bravo ragazzo. E allora, cosa può essergli successo? Ahmed, la sera della scomparsa non aveva incontrato alcun amico. Il suo ultimo messaggio era stato inviato all'ex fidanzatina: "Tornerò morto, o mi faranno molto male".

L'ipotesi del suicidio, come catalogata dagli inquirenti, non convince i familiari:

"Lui non lo avrebbe mai fatto, qualcuno deve averlo indotto a farlo...".

Un'ipotesi di istigazione al suicidio, dunque, quella paventata da mamma e sorella di Ahmed, tutta da verificare ma su cui è già stato aperto un fascicolo dalla Procura. Intanto, alla ricerca di indizi utili, un esperto informatico analizzerà nelle prossime ore il cellulare del 15enne e altri suoi dispositivi elettronici. Al momento non si esclude alcuna pista: estorsione, faida tra baby gang oppure "bullismo informatico". Né si tralascia il movente di natura sentimentale: una delusione d'amore, insomma. Un bel rompicapo per gli investigatori al lavoro.

L'inquietante precedente del 18enne Henry

Proprio per raccogliere elementi utili alle indagini, nelle scorse ore sono stati sentiti dalla Squadra Mobile gli amici di Ahmed, nonché l'ex fidanzata, una coetanea di Cadoneghe con cui c'era stato un breve rapporto finito però qualche mese fa. Pare tuttavia senza rancori. Proprio sul cellulare della ragazza giovedì scorso erano arrivati almeno una decina di messaggi allarmanti da parte di Ahmed. "Tornerò morto o qualcuno mi farà molto male", il tenore dei vocali inviati dal ragazzo, la cui vice sembrava però stranamente calma. Come se tutto ormai fosse inevitabile e non ci si potesse fare nulla.

Una vicenda inquietante che ha riportato alla memoria un altro caso simile, quello del 18enne Henry Amadasum, morto anch'egli suicida proprio dallo stesso ponte e con le stesse modalità di Ahmed. Era il settembre del 2021. Anche lui, prima di gettarsi nel Brenta, aveva lasciato un messaggio d'addio ai suoi cari:

"Non me ne vogliate, non so se ci rivedremo ancora, vi voglio bene per sempre".

Al momento la Procura esclude tuttavia un collegamento tra le due vicende. Ma la sensazione è che questa tragedia dai molti lati oscuri abbia ancora molto da rivelare.

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