Contro l'aborto

Mamma ti voglio bene, non uccidermi: cartello shock davanti all'ospedale

NovarArcobaleno: "Pretendiamo quindi che questo genere di messaggi siano rimossi da dove si trovano al momento e non ci sono scusanti di alcun tipo".

Mamma ti voglio bene, non uccidermi: cartello shock davanti all'ospedale
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Appena spuntato e già nella bufera, un cartello con lo slogan "Mamma ti voglio bene, non uccidermi" davanti all'ospedale. La provocazione antiabortista è andata in scena a Trecate, in provincia di Novara e subito è stata stigmatizzata dal Collettivə Bruna, gruppo femminista legato a NovarArcobaleno.

Cartello contro l'aborto davanti all'ospedale

Da Prima Novara

La scritta recita "Mamma ti voglio bene non uccidermi - Se sei in difficoltà S.O.S. Vita" e si abbina al disegno di un feto alla 15esima settimana di vita. E' questo il cartellone che ha scatenato le polemiche.

La posizione della Collettivə Bruna

"Come se non bastasse la giornaliera violenza di genere, che non risparmia anche la nostra provincia, a Trecate, nei dintorni di una delle strutture mediche, ci siamo viste ergere un cartello dai tratti grotteschi che, non solo, va contro il diritto di autodeterminazione della donna, sancito anche dalla Legge 194/78 (che ricordiamo non essere perfetta, ma comunque esistente), ma anche presenta in maniera grottesca un tentativo maldestro di voler incolparla per una sua decisione legata magari alla necessità di abortire. Siamo quindi al punto che il patriarcato vuol parlare per noi, per poi mettersi in fila il 25 novembre a far finta di volerci proteggere".

"Smettiamola con questa ipocrisia"

"Bene, ora qui ve lo diciamo a gran voce: smettiamola con questa ipocrisia. NON vogliamo la vostra protezione. Delle vostre panchine rosse e monumenti egoriferiti non ce ne facciamo nulla. Se dobbiamo veder questi cartelli in tutta Italia, smettiamo di far finta che alle Istituzioni - o chi per loro - interessi qualcosa della nostra morte. La complicità silente con cui tutto ciò accade è un dramma nel dramma. Pretendiamo quindi che questo genere di messaggi siano rimossi da dove si trovano al momento e non ci sono scusanti di alcun tipo".

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