INTIMIDAZIONE

Lettera con minacce No vax a Palù, presidente dell'Aifa

Dai messaggi carichi d'odio sui social, alle minacce vere e proprie, è un'escalation.

Lettera con minacce No vax a Palù, presidente dell'Aifa
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Escalation No vax nei confronti di chi, membro delle istituzioni o uomo (donna) di scienza, sia favorevole al vaccino non si arresta. Questa volta è toccato al presidente dell'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco) Giorgio Palù, veneto originario di Oderzo (Treviso), che si è visto recapitare nel suo ufficio di Padova una lettera inquietante.

Lettera con minacce No vax al prof Giorgio Palù

Purtroppo al momento non è noto sapere cosa ci sia scritto all'interno della missiva recapitata dai militanti No Vax al presidente Aifa Giorgio Palù. Ma tanto basta per lanciare l'ennesimo allarme. La paura, infatti, in questa escalation di violenza (che non è fatta soltanto di gesti aggressivi, ma anche di queste minacce scritte nero su bianco) è che si arrivi ad un punto di non ritorno.

Lo si è visto in passato e lo si vedrà ancora. I No vax più radicali non sentono ragioni. Sono capaci di rifiutare le cure e di anteporre, ad ogni costo, il proprio punto di vista anche di fronte alle evidenze della scienza. In questo caso, il primo a dimostrare solidarietà al presidente Palù è stato il Governatore del Veneto, Luca Zaia (che tante volte ha ospitato il "prof" nel suo quotidiano bollettino sulla pandemia).

La solidarietà di Zaia

“Ancora minacce e attacchi di violenza verbale che non possono essere giustificati da nulla, tantomeno dal voler contestare il lavoro di uno scienziato autorevole e impegnato in prima linea nella strategia di lotta contro il Covid come il professor Giorgio Palù. Esprimo al professore la totale vicinanza e tutta la solidarietà mia e dei Veneti”.

Questo il commento del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla notizia che il presidente dell’AIFA e componente del CTS sarebbe stato destinatario di una lettera di minacce, spedita nei giorni scorsi all’Istituto di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, sulla quale starebbero indagando i Carabinieri.

“Conosco il professor Palù – prosegue il Governatore – e sono certo che non sarà scalfito da alcuna minaccia, proseguendo il suo lavoro con la consueta passione e quell’autorevolezza che lo pone in rilievo nel mondo scientifico. Rimane l’amaro in bocca per il clima che ogni giorno ci fa registrare episodi che rasentano l’estremismo e attacchi ingiustificati contro cittadini, esperti e amministratori”.

“Personalmente continuo a voler credere che deve prevalere il buon senso, rigettando ogni rischio che minaccia il libero confronto delle idee e il rispetto del lavoro altrui – conclude Zaia -. Confido nella capacità degli inquirenti per appurare i responsabili delle minacce ed assicurarli alla giustizia”.

Anche il presidente di Aifa nel mirino dei dissidenti

Come detto, però, questo ultimo gesto è figlio di una lunga sequenza. Come sei i No vax avessero adottato in più parti d'Italia (ma anche fuori dal contesto nazionale, lo stesso modus operandi.

Che poi è un sistema non proprio originale, già visto e rivisto centinaia di volte. Si prende di mira un personaggio e gli si invia una missiva con all'interno delle minacce. Esattamente come farebbe una cellula della malavita organizzata oppure un delinquente qualsiasi.

La busta con proiettili all'immunologa Viola

"I bambini non si toccano. Basti pensare agli effetti neurotossici e cardiotossici. Se non cambia le sue interviste dicendo che i bambini non vanno vaccinati saremo ben lieti di colpire lei e la sua famiglia. Tranquilla, non morirà nessuno ma due pallottole calibro 22 nella pancia e nelle ginocchia non uccidono, fanno solo un gran male".

Il fatto risale a qualche giorno fa quando l'immunologa, in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus e particolarmente impegnata nella divulgazione scientifica e nella sensibilizzazione ai vaccini, è stata raggiunta da un messaggio in stile Brigate Rosse:

"Ti spareremo con una pistola Calibro 22".

L'episodio è stato però reso noto solo molte ore dopo, in concomitanza di fatto con la decisione da parte del Ministero dell'Interno di predisporre una scorta all'immunologa.

Nella fattispecie, all'interno dell'Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza sarebbe stata una collaboratrice di Viola a trovare la lettera minatoria nell'ufficio della scienziata.

L'infettivologo Bassetti

E' una vicenda ai limiti del surreale, che offre - di contro - la misura di una situazione sempre più esplosiva. Il noto infettivologo dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ormai divenuto volto noto del piccolo schermo per via dell'emergenza pandemica, è stato inseguito e minacciato da un uomo contrario alla pratica vaccinale che, evidentemente, vedeva nel professore (che si spende per promuovere le inoculazioni) un nemico giurato.

Volevano colpire il Presidente del Consiglio Draghi

Non è la prima volta che succede, e probabilmente non sarà neppure l'ultima. Nuove minacce No vax al presidente del Consiglio Mario Draghi, con tanto di pubblicazione dell'indirizzo di casa in chat su Telegram e invito a radunarsi sotto l'abitazione del premier, erano state lanciate poco prima di Natale.

"Ogni sera, ore 21, tutti davanti all'appartamento del draghino malefico", si legge in un post della chat Telegram "Basta Dittatura", che pubblica online anche l'indirizzo di casa del premier. E per essere più chiari c'è anche la fotografia dell'abitazione accanto a un Draghi in stato di arresto e con baffetti alla Adolf Hitler.

Nella chat comparivano anche i curriculum, con tanto di dati sensibili (indirizzo di casa e telefono) del virologo Massimo Galli e dell'ex direttore generale dell'ufficio di Prevenzione del Ministero della Salute, ed ex direttore vicario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ranieri Guerra.

 

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